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Dal 1 novembre Enrico Menduni è in pensione. Gli insegnamenti che ha tenuto sono da quest’anno affidati a Marta Perrotta (Culture e formati della TV e della radio + Media digitali) e a Marco Gazzano (Storia e critica della fotografia).
Auguri ai bravissimi colleghi e saluti affettuosi a tutti gli studenti, presenti, passati e futuri. Avanti per nuove avventure !

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Rosetta Messori

Messori Rosetta Messori si avvicina alla fotografia nel 1982 quando inizia a seguire i corsi di Victor Ugo Contino presso l’Accademia delle Belle Arti di Roma. Ha usato il mezzo meccanico di riproduzione per fotografare varie realtà. Dal reportage alla documentazione di scene di set cinematografici con numerosi registi italiani, dalla documentazione paesaggistica ai progetti della F.A.O. in diversi paesi del bacino mediterraneo e mediorientale. Nel 1988 si reca negli Stati Uniti per seguire i corsi di fotografia all’ICP (International Center of Photography) dove ha collaborato con vari autori tra i quali Ralph Gibson. Lì ha trovato ispirazione per i suoi primi lavori di ricerca e da allora prosegue l’obiettivo di tramutare i moti ritmici in curve armoniche continue e movimentate, al contrario delle forme interrotte o saltellanti del “mosso”. Per i suoi lavori ha trovato ispirazione nelle teorie sul “Fotodinamismo futurista” di Anton Giulio Bragaglia del 1911. Ciò che le interessa principalmente è la rappresentazione del movimento allo stato puro colto al di là della materia. La sua ricerca artistica studia, infatti, i delicati rapporti tra spazio, tempo ed energia. Il tutto accompagnato dai particolari stati di coscienza suggeritigli da esperienze di mistici orientali

Tra i suoi lavori

Colore 1988-1994 L’attrazione verso una realtà “altra”, quella sentita e vissuta attraverso l’intuizione del movimento.

Colore 1994-1996 Attraverso uno stato di totale dissolvimento in cui non c’è più distinzione tra mente e corpo, soggetto e oggetto, sentire la connessione ad essi come realtà di esperienza.

Arabeschi 1996-2004 La riproduzione del feeling desiderato.

Acque 1997-2009 Trascrizioni visuali di energie

Poesie fotografiche in movimento

Sono sempre stata attratta da una realtà “altra”, quella sentita e vissuta attraverso l’intuizione del momento. Più che davanti alle cose, ai luoghi o alle persone, ho sempre avuto il desiderio di pormi al loro stesso centro, attribuendo idealmente loro un interno nel quale inserirmi con l’immaginazione. Inizialmente sono stata spinta a cogliere questa dimensione dello spirito in rapporto alle persone fisiche cercando di cogliere, più che un volto, il loro magnetismo, la loro aura. Naturalmente, utilizzando un mezzo che conoscevo bene nella sua valenza positivistica, ossia come mezzo di riproduzione meccanica del reale, avevo l’esigenza di vibrare e registrare insieme al visto, le emozioni cerebrali che i soggetti scatenavano. Per assecondare questa mia esigenza, ho sentito di dover andare oltre l’istantanea, così tutte le mie immagini sono normalmente scattate non con un “tempo fotografico” propriamente detto, bensì con un tempo che corrisponde al battito del cuore o alla pausa tra un inspiro ed un espiro. Seguire le vibrazioni delle persone e dei luoghi, comportava una necessaria attenzione alla luce, luce che molto spesso acceca gli occhi ma che rischiara la mente. Quasi tutti i miei lavori sono realizzati in controluce, quindi non è il soggetto in se stesso ad essere così importante, ma l’alone della sua ombra che volteggia nello spazio, in musica con la visione dell’attimo in un abbraccio ideale. Come sfidare la realistica rappresentazione della visione quotidiana ? Attraverso uno stato della mente liberato da qualsiasi costrizione, giudizio e condizionamento. Cogliere l’energia sprigionata dalla materia, seguirne la traiettoria, la cui curva torna su se stessa, cioè torna a confluire nella materia per riproporre la sensazione dinamica. Una circolarità di spazio e tempo che genera continuità e ritmo, cioè armonia. Come sosteneva Anton Giulio Bragaglia nella teoria del “Fotodinamismo Futurista” : La prova mossa non è uguale alla prova movimentata perché nella prima esiste un brave spostamento o una completa distruzione dei corpi e nella seconda solo una de-materializzazione di questi, con traccia di movimento, traccia tanto più viva quanto più recente. Là, dunque, ove la fotografia appare tanto mossa, e tanto poco movimentata da non esservi più nulla nella lastra, è che la fotodinamica incomincia, avendo quale scopo il ricordo della sensazione dinamica di un movimento e la sua sagoma scientificamente fedele, anche nella de-materializzazione”. Invece di una successione lineare di istanti, con la mia fotografia intendo percepire un presente infinito e tuttavia dinamico, dimenticando il trascorrere del tempo e facendomi assorbire dal soggetto osservato. Cogliere quel luogo dove non ci sono suddivisioni di tempo come passato, presente e futuro, ma sono contratte in un singolo istante nel quale la vita freme nel suo vero senso. Attraverso uno stato di totale dissolvimento aspiro a sentirsi connessa ad ogni altro oggetto come realtà di pura esperienza.

I contatti di Rosetta Messori
e-mail : info@rosettamessorigarbin.com rosemes@libero.it
http://www.futuristisiti.com/messori/messori.htm


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